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In questo libro, con il timbro dell'editoria-lista, inconsueto per un magistrato, e insieme col rigore del giurista, Domenico Gallo racconta una storia italiana che si è andata dipanando nel corso di tre anni ma che parla di un cambiamento d'epoca e si affaccia sulla storia del mondo. La storia italiana inizia mettendo a fuoco le vicende di un potere spavaldo e regressivo che ha cercato di manomettere il pluralismo e l'architettura dei poteri disegnata dai padri costituenti, in linea con il progetto, da lungo tempo perseguito, volto a creare esecutivi "forti" nei confronti dei cittadini e "deboli" nei confronti dei "mercati". Partendo dai fatti di cronaca, l'autore fornisce una lettura che costituisce un controcanto ai falsi idoli che guidano l'azione e la comunicazione pubblica dei responsabili delle vicende politiche ed indica che un mondo diverso è possibile.